Il nuovo lusso è cheap: a bordo per un viaggio indimenticabile 


Una soluzione che può essere economica e piacevole per chi vuole viaggiare ma ha sia poco tempo che un budget ridotto può essere la crociera: la classica navigazione in cabina ove si alternano serate in ristoranti di lusso a passeggiate nelle città portuali più importanti del mondo è diventata specialmente negli ultimi anni piuttosto gettonata e ha conquistato anche viaggiatori di giovane età, grazie agli originali menù, le attrazioni a bordo e la possibilità di visitare numerose città in pochi giorni, senza l’impressione di andare troppo veloci.

La crociera che ho fatto nel 2014 è durata dalla domenica pomeriggio al venerdì mattina, e ho visitato quattro città se includiamo anche quella dove sono sbarcata per fare cambio di rotta e tornare in Sardegna. La prima tappa è stata Barcellona, poi seguita da Marsiglia e dalla piccola ma curiosa e sorprendente Savona. Civitavecchia l’ho inclusa nel “conteggio” poiché rimanendoci per un giorno intero ho avuto occasione di trascorrere del tempo anche in questo posto, che ammetto non conoscessi molto bene perché ho sempre viaggiato in aereo se non per rare traversate in traghetto e qualche romantica gita in battello.

Curiosando su un sito di fotografia che vi consiglio di provare poiché troverete veramente di tutto, dai consigli su come imparare una nuova lingua (io salvo le foto e copio i suggerimenti nei miei quaderni di tedesco e spagnolo, ma ho ricavato anche simpatiche lezioni per i miei giovanissimi alunni di inglese!) mi sono imbattuta in un elenco dove sono riportate tutte le cose di cui non dovremmo scordarci mentre prepariamo la valigia. Eccolo qui, corredato di alcuni miei semplici consigli:

Documenti, contanti e carte di credito- questo è scontato e non credo servano delucidazioni a riguardo. Quando partii io fu necessario attivare la carta che ti permette di fare acquisti a bordo della nave da crociera, in quanto durante la navigazione non sono consentiti i contanti. Tutti i giorni poi saranno addebitati pochi euro come mancia per il personale, ma posso assicurarvi che visto il loro impegno per rendere speciale il vostro viaggio, cioccolatini della buonanotte inclusi, ne vale veramente la pena!

Costume da bagno- sì è vero io non ne ho fatto uso per i soliti complessi da donna ma ho grandi rimpianti: le piscine a bordo delle navi da crociera sono favolose e raramente vi capiterà l’occasione di ritrovarvi in simili contesti, in fondo tutti abbiamo sognato almeno una volta di fare il bagno e poi sdraiarci aspettando il nostro cocktail dalle guarnizioni più originali! Che il vostro costume sia intero o un due pezzi infilatelo in valigia insieme a un paio di comode infradito per spostarvi a bordo piscina e ordinare il tanto desiderato cocktail multicolor!

Caricabatterie e un paio di adattatori- io ne ho dovuto usare uno per la piastra per capelli, ma comunque non dovreste avere problemi, recuperarne uno è semplice ed economico.

Medicinali di base- delle aspirine e delle compresse per la nausea possono avere la loro utilità specialmente se il viaggio ha diversi giorni di navigazione fissa senza scali, io personalmente non ho avvertito nausea o mal di testa ma chi era con me ne era soggetto quindi meglio munirsi di queste scatoline e se soffrite di reflusso anche di un antiacido: volere o volare, in crociera si mangia davvero moltissimo e a tutte le ore, ma smaltirete camminando.

Giacca a vento- io non ce l’avevo e vi assicuro che in realtà è essenziale a prescindere dalla stagione in cui vi imbarcherete: ad alcune ore stare fuori è praticamente impossibile specialmente in caso di mare più agitato del normale e folate di vento. Tenerne una per qualunque ragione, visto che comunque di giorno scenderete a visitare città di cui non conoscete con certezza il clima vi terrà più sicuri e non occupa più spazio di un trench preso solo per bellezza.

Scarpe comode- su questo non transigo: viaggiatrici in particolari, non aspettatevi di scendere dalla nave alle 8 del mattino e camminare in tacco dodici tutto il giorno sino a sera perché le fiabe non esistono e gli spostamenti dal porto al centro cittadino o sono lunghi una decina di chilometri nel migliore dei casi o i piccoli bus non sono certo una passerella. Tagliate le vostre foto da postare su Instagram ma vestite comode, e godetevi l’esperienza più che l’occasione di mostrare le vostre Jimmy Choo.

Pigiama sottile o estivo- in cabina farà un caldo tremendo e se durante il giorno potete adeguarvi a seconda del periodo, durante la notte avrete veramente bisogno di scoprirvi. Nessun pigiama natalizio o in pile, quelli estivi con top e shorts vanno benissimo, come anche una sottoveste.

Macchina fotografica decente- i nostri smartphone vanno benissimo poiché la qualità ha davvero superato i limiti di qualche anno fa e con le nuovissime app potete stampare persino gratis le vostre immagini preferite addirittura già in un album con copertina rigida. Però se avete un apparecchio professionale un viaggio in crociera è certamente l’ideale per sfruttarla, ma occhio nei centri delle grandi città: determinati accessori fanno gola a saccheggiatori e compagnia cantante.

Abito elegante- solitamente vi è almeno una serata di gala dove io intendevo presentarmi con un abito ritenuto esageratamente elegante ma a sorpresa mi sono ritrovata ad essere la poverina di turno rispetto a tutte le altre donne straordinariamente eleganti. Quindi concedetevi un ballo di lusso e una cena stellata con spacchi vertiginosi e scollature brillanti, i fotografi a bordo faranno a gara per immortalarvi!

Creme idratanti- importante: la pelle si seccherà a prescindere dalla vostra condizione iniziale e l’aria condizionata non sarà d’aiuto. Una crema all-in-one può salvarvi…la pelle!
Per quanto riguarda il vostro abbigliamento abituale avete la possibilità di far lavare i vestiti e io consiglio di farlo solo se il viaggio supera i quindici giorni, per il resto potete tranquillamente portarvi un paio di maglioni e qualche jeans, magari una tuta per stare comodi in cabina ma non credo resisterete all’istinto di uscire e fare le ore piccole ascoltando la musica al piano, curiosando nella discoteca o bevendo un drink su un divano di pelle pregustandosi la camminata a Barcellona del giorno dopo.

Il viaggio è accessibile a tutti e con un budget di 400-650 euro incluse le spese accessorie riuscirete a concedervi una crociera di 4 o 5 giorni visitando almeno 3 città di 3 nazioni differenti, ma la vera esperienza è quella che farete a bordo conoscendo persone da tutto il mondo con cui iniziare avventurose amicizie e perché no organizzare nuovi viaggi…magari sulla prossima nave da crociera in partenza!

Ogni vita può essere un capolavoro.

​Puoi fare della tua vita un quadro. Un’opera d’arte milionaria o un semplice disegni a matita da lasciar sbiadire contro il tempo che passa. Sei tu che ti alzi la mattina e hai il potere assoluto di scegliere, di usare i tuoi giorni, le tue mani e i tuoi occhi come mezzo per arrivare al dunque. Ma dovrei allenarti molto per fare un’opera, è un viaggio lungo e complesso, e spesso ci saranno giorni dove mollerai tutti i colori per lasciarti viziare dal buio e dall’arrendevolezza. Ricomincerai,  ti fermerai e ti arrenderai più di una volta. I migliori quadri richiedono sacrificio, dedizione e pazienza. Tu, perché sei fermo??

Tutti in Islanda

Premetto di essere affetta da una grandissima e maniacale ossessione (leggi: passione spropositata) per tutto ciò che è neve, freddo, inverno, maglione a trecce, renne, caminetto e abeti. Ergo, sono anche una pazza fanatica del mese più nevicato e dolce che c’è, dicembre.

Di conseguenza, amando tutte queste cose, non potevo che innamorarmi delle foto dei paesi nordici. Quello che recentemente mi ha colpita di più è l’Islanda: non avevo mai pensato a quest’isola fatta di geyser, getti di acqua calda alti decine di metri, che tra l’altro è il Paese europeo meno popolato, con i suoi 322 000 abitanti. Senza contare gli elfi, che pare abitino la penisola di Hornstrandir.

Ricoperta per il 10% di ghiacciai, terra sognante che sembra uscire dalla penna del più romantico dei narratori di favole, sembra veramente avere le sembianze di un altro pianeta, così come ne parla il settimanale #Gioia qualche settimana fa. Il ghiacciaio più grande d’Europa, Vatnajokull, pare abbia una superficie di poco inferiore a quella della nostra meno gelida Umbria.

A quanto pare, visto che io adoro scrivere e leggere non potevo farmi mancare questa perla, gli islandesi non godono soltanto di uno dei sistemi sanitari migliori al mondo, ma sono anche tutti eccellentemente colti (non tutti diventeranno medici, ma scrittori forse sì): leggono come se non ci fosse un domani e sono moltissimi quelli che invece riescono a farsi pubblicare. A proposito, suggerisco “Il rosso vivo del rabarbaro”, di A. Ólafsdóttir.

Quasi l’8% del PIL nazionale è investito nell’istruzione, e se quella obbligatoria e gratuita arriva ai 16 anni, sono molti gli studenti che proseguono il loro percorso terminando l’università.

Io comunque l’Islanda un po’ me la immaginavo come la Norvegia circondata dal mare, nel senso, popolata da alti e biondi mangiatori orgogliosi di salmone dalla polpa grassa e di una tonalità che sfida il corallo. Invece questi nordici lettori accaniti seppelliscono per quasi un semestre della carne di squalo e ne fanno una pietanza tipica, che ingurgitano assieme ad un distillato di patate. Chi non gradisce nutrirsi di pesci che si nutrono di carcasse di barche e persone può optare per un meno aggressivo pesce gatto, per delle cozze o cercare un ristorante italiano dove ordinare della carbonara, una pizza ai quattro formaggi o dei fagioli all’uccelletto. Seriamente: nella capitale, Reykjavik, sembra che i locali dove viene servita la nostra cucina non manchino. Uno di questi è Rossopomodoro (Laugavegur, recensioni decisamente positive). Tra gli altri, Primo Ristorante e la pizzeria Eldofninn.

Sono diversi i siti che organizzano viaggi nella terra dei fuochi, degli elfi e dei lettori assidui: www.islanda.it propone una sfilza di itinerari per tutti i gusti, da quelli individuali a quelli in macchina, da quelli realizzati appositamente per le stagioni fredde a quelli specifici per l’estate.

I prezzi degli alberghi a primo impatto non sembrano bassi, a Reykjavik, la capitale, si può dormire con circa 130 euro al 100 Iceland, e si superano i 300 se si alloggia al Borg.

Il consiglio è quello di dare prima un’occhiata ai numerosissimi siti dove farsi un’idea sia del clima (lunatico), in modo da non avere sorprese una volta arrivato il momento di disfare la valigia in albergo, dei prezzi e dei centri dove alloggiare spendendo sicuramente qualcosa in meno e senza però farsi mancare l’immersione in questa magica atmosfera nordica.

Aspettando Il gatto con gli stivali, coccolo il mio!

Vi scrivevo con il gatto accucciato sulle mie ginocchia, ma si è ribellato al mio pomeriggio da blogger divoratrice di tiramisù rigorosamente fatto in casa, il che significa che ha cominciato a graffiarmi e a saltare sulla scrivania, facendo saltare a loro volta: una boccetta di profumo, un portafoto, un trousse di trucchi, un deodorante e tutto ciò che stava in piedi attorno a questi. Soddisfatto, è venuto giù e si è addormentato sul tappeto di pelo, non senza aver litigato, appunto, con i pelucchi.

La lotta continua con questo ciccione, affettuoso, divoratore di tiramisù rigorosamente fatto in casa, vanitoso micio mi ha spinta ad ordinare, in previsione del prossimo lunghissimo inverno, una dozzina di libri dalla Hoepli. Tra questi, oltre a “Il gatto con gli stivali”:

  • Che pasticcio, Bridget Jones (e qui viene fuori che non sono una classicista come molti credono, o meglio, a volte do la precedenza a letture ironiche e che mi faranno ridere), si sa, mai leggere Austen o Dickens quando si è in crisi e l’unico compagno notturno è il piumone.
  • Le notti bianche (eh? Cos’ho scritto trenta secondi fa? Non mi ricordo più, il gatto si è mangiato le mie meningi per merendina)
  • Martin Eden (Vi confesso: dapprima sono rimasta affascinata dalla copertina, che mi rimandava a certi ricordi che non sto a raccontare qui, ogni tanto i cazzi miei li tengo nascosti anche io,sapete??Detto ciò, vi darò un indizio nei post del prossimo mese), che non conoscevo ma la trama mi ha rapita appena l’ho letta: sarà che c’entra il mare, sarà che vi rientra il sogno di diventare scrittori, ma sarà tra i primi che leggerò.
  • Scarface (No cazzo, non tiriamo in ballo la storia degli italiani-tutti-mafiosi: ero curiosa. Volevo leggere un libro diverso, non la solita storia sciapa, o ottocentesca: qualcosa sì retrò, ma che mi dipingesse un mondo completamente estraneo, se non raccontato vagamente dalla cronaca nera)
  • Via Chanel n.5 (sono troppo curiosa, mi ripeto, ma voglio divertirmi. Dopo Martin Eden, che so mi farà passare notti insonni, anche a causa della copertina, avrò bisogno di ridere), se avete una 2.55 a casa che non usate più per andare a fare spese al mercatino del pesce, potete spedirmela.
  • Una stanza tutta per sè (Virginia Woolf l’ho letta con l’Orlando, ma il tema della scrittura, visto che siamo in tempo di concorsi, mi ha chiesto di comprarlo e leggermelo tutto d’un fiato)
  • Wintergirls (a breve la pagina per la battaglia contro i disturbi alimentari verrà aggiornata, visitatela e lasciate qualche commento, è una causa importante).

Al momento sto leggendo “Io viaggio da sola” di Maria Perosino.
Anche il tema del viaggio mi riporta a ricordi scomodi. Che probabilmente però mi daranno la giusta ispirazione. A voi il tema del viaggio, cosa suscita? Malinconia, spensieratezza, divertimento, nostalgia? Anche voi avete una meta nel cuore che non sostituireste mai?Parliamone nella pagina Facebook del blog!

Dopo questo post poco ironico, mi concederò un po’ di musica deprimente, dopotutto, con quello che ho speso per questi libri, che cazzo ho da ridere?

Grazie mille per le visite, e buona serata a tutti!