La partita di pallone

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Ho bisogno di te ma tu non ci sei mai.

Classico. Lo so, a leggerla sembra la solita frase di rimprovero, quella che tutte le donne prima o poi si ritrovano a gridare in faccia al proprio uomo, magari rompendo i piatti e saltando sui cocci, o camminando con rabbia mentre lui guarda tranquillo il derby alla tv, anzi alza il volume perchè non sente i commenti, oppure per telefono, mentre lui guida tranquillo sulla 131, guardando davanti a sè sentendosi un leone, un dio greco, ed è tutta colpa della donna che prima (quando non aveva bisogno di lui o ancora non glielo aveva spiegato) lo elogiava di continuo, lo trattava come un bambinone preparandogli pane e Nutella mentre guardava la partita con le stesse squadre (allora era l’andata, quando già gli rimprovera l’assenza si è come minimo al ritorno…) e gli diceva “sei la cosa più bella che mi sia capitata, amore mio”, ma lui annuiva e mica vi ascoltava cazzo, cioè stava per segnare la sua squadra del cuore, e la Nutella gli colava da lato destro della bocca, ma la donna lo vedeva bellissimo, perchè ancora non era passato abbastanza tempo da fargli capire che QUANDO GUARDA LA PARTITA NON DEVE FIATARE, NEMMENO PER SPIEGARE COSA HA SPALMATO SU QUELLE FETTE DI PANE, CHE SIA NUTELLA, BURRO D’ARACHIDI, BAGNOSCHIUMA FELCE AZZURRA O MAIONESE ALLO YOGURT, NON FA NESSUNISSIMA DIFFERENZA.

Io personalmente appartengo alla rinomata folla di cretine che nel primo periodo  fa tutto, e dico tutto, è capace di andare a vederlo giocare partite di calcio di squadre ignote persino al proprio dirigente, ventinovesima categoria girone H, stare lì a guardare quei cosi in pantaloncini che sfidano il freddo siberiano-nuorese (è la stessa identica cosa) e corrono da una parte all’altra del campo, appassionarsi alla sfida dietro la palla, imparare cos’è un calcio di rigore e tutte quelle cose lì, per fare bella figura dopo davanti alla pizza messicana, e dirgli “sei stato grande. Mi ecciti quando giochi”, e un po’ è vero insomma, belle gambe, begli occhi, non so cosa c’entrassero gli occhi con i goal mancati, ma tanto anche se la squadra del proprio amore perde in un 12-0 non è rilevante, perchè non esiste alcun giocatore migliore di lui, e poi è bello, il pane con la Nutella se lo merita tutto.

Poi un giorno, a volte, finisce.

E maledici tutte le volte in cui ti è venuta la depressione perchè non trovavi nessuno che ti facesse compagnia per andare a guardare le partite di uno che poi ha fatto armi e bagagli e se n’è andato a vivere a 250km (con un’altra, mica con te), e a te rimangono ancora i geloni da curare (lui non c’era, era agli allenamenti. O facendo goal con l’altra. Ma dove cazzo eri tu?), una felpa blu della squadra dove aveva giocato mezza stagione quando era un adolescente (quindi a 26 anni) per bene (poteva bere tutta la birra che voleva, guidava l’amico del cuore sfigato senza donna), e puoi ricominciare a piangere sul divano scozzese della nonna mangiando gelato al mascarpone al quale hai aggiunto il miele e la Nutella avanzata,  e secondo me pure i biscotti secchi, che hanno meno calorie delle Gocciole. Ovviamente guardi Top Gun e L’uomo della Pioggia, perchè Tom Cruise gli somigliava.

Ma vuoi paragonare? Tom Cruise con Lui, con i pantaloncini del calcio e la Nutella sul labbro inferiore? Molto meglio lui, no!